sabato 26 gennaio 2008

Dialogo tra due olmi in una mattina d'inverno

All’alba, in una fredda e pallida mattina d’inverno, quando le strade sono ancora deserte e il cinguettare degli uccellini predomina sul silenzio, informandoci della loro presenza, è possibile ascoltare le voci della natura, quella natura soffocata dalla città, dai suoi ritmi rapidi e violenti coordinati e scanditi come jingles pubblicitari in un processo inarrestabile, che non conosce pause o cesure. E in un momento come questo che in Via Alberto Pollio, di fronte al centro commerciale Auchan, a Casalbertone, avreste potuto ascoltare le voci labili e immaginarie di un bellissimo viale di olmi, olmi siberiani, apportatori di ombra, ossigeno e grazia. Passandoci accanto la mia attenzione ( e il mio udito fantasioso) si è focalizzato su due vicini tra loro che così parlavano, ad alta voce. Olmo Camillo : “ Ieri sera, alle 18 del 15 Gennaio , è caduto l’Olmo Mauro, pensa che era il suo onomastico. Non so se hai visto quanta pioggia c’è stata in questi quattro giorni. Pensavo che non finisse più. Vabbè che quest’estate è stata terribile, però quando si esagera…” Olmo Vittorio . “ E come mai è caduto?” Olmo Camillo : “ Le sue radici…hanno ceduto. Stava bene in salute, alto e robusto come noi …e che questi umani sono strani, davvero strani…” Olmo Vittorio: “Strani? E perché?” Olmo Camillo: “ Non hai sentito? Qui dovranno spostare il loro mercato, tra qualche mese, quello che ora sta accanto ai nostri cugini platani in via Ricotti.” Olmo Vittorio : “Ah! Bello ! Così avremo più gente che ci potrà osservare e guardare quanto siamo belli e grandi e rispettarci ed amarci.” Olmo Camillo : “ Si magari. Beh , sei ancora un po' ingenuo Vittorio… sai perché l’Olmo Mauro è caduto?” Olmo Vittorio : “ No, perché?” Olmo Camillo : “ Ti ricordi la nonna Magnolia? Aveva più di settant’anni, grande, verde robusta. Una mattina sono arrivati degli uomini con una motosega…” Olmo Vittorio “ Oh no, le motoseghe ti prego, non nominarle! Li ho visti ieri, quegli uomini con le luci blu lampeggianti e con le tute marroni con le scritte gialle (vigili del fuoco) mentre tagliavano l’Olmo Mauro sotto la pioggia…” Olmo Camillo : “ beh! È caduto su tre macchine, ad una gli ha fracassato il vetro e la parte posteriore. Ora il comune degli umani rimborserà i proprietari…ma torniamo alla magnolia. L’hanno tagliata brutalmente , gli uomini dicono capitozzata, ma un giorno è arrivata una gru e se la sono portata via. Poi sono arrivati altri uomini e hanno iniziato a buttare cemento e a costruire delle fondamenta per quella casupola che c’è lì diroccata, a due piani.” Olmo Vittorio: “ quale quella con il cancello nero di legno, che per limitarlo mi hanno messo dei chiodi sul tronco e buttato cemento sulle mie radici? Olmo Camillo : “ si quella! La casa che , mi chiedo ( e forse anche qualche umano se lo è chiesto) ma come ha fatto ad avere le autorizzazioni per essere costruita quando già sapevano che lì doveva andarci il mercato? Strane cose succedono tra gli uomini? Olmo Vittorio : “ Si , ma torniamo all’Olmo Mauro, allora perché è caduto?” Olmo Camillo : “ mi sembra chiaro che se costruisco un muro di cemento armato a ridosso di un albero alto 10 metri , quando piove non c’è più drenaggio, la terra si smotta e le radici si perdono e non hanno più presa. Poi se pensi che le nostre radici sono lunghe diversi metri e per far questo muro una parte ce le hanno tagliate…ricordi, anche a noi qualche anno fa?” Olmo Vittorio “ si, meglio non ricordare quei giorni.” Olmo Camillo : “ e le urla dell’Olmo Mauro? Quando è caduto non era morto , ma un albero quando cade ( a differenza di un uomo) è spacciato. Non ci sono ospedali per gli alberi. L’albero caduto va subito abbattuto e tagliato. Ed è quello che è successo ieri…” Olmo Vittorio :” ma che ne sarà di noi nei prossimi giorni?” Olmo Camillo : “ Continueremo a vivere da alberi. Tra qualche giorno è tempo di mettere nuove foglie e frutti, i nostri piccoli coriandoli con i quali rallegreremo e riempiremo tutti i marciapiedi. Aspetteremo il sole e il nuovo mercato degli umani” Olmo Vittorio “ e della casetta diroccata, che ne sarà?” Olmo Camillo : “ Chi lo sa, “quien sabe” come dicono alcuni umani” Olmo Vittorio : “ Aspetteremo il sole” Olmo Camillo :” si il sole, la nostra vita…”
Antimo Palumbo

Nessun commento: