domenica 12 aprile 2009

Alberi e moda a Milano
Ancora alberi e Milano. Stavolta legati dal mondo della moda. Se è un buon esempio da seguire (per altri personaggi dello show business) la notizia che la modella brasiliana Gisela Bundchen (nella foto) nuova icona della moda internazionale (nata il 20 luglio del 1980 e comparsa in campagne pubblicitarie per Ralph Lauren, Dolce & Gabbana, Versace, Valentino, Celine, Gianfranco Ferre, ed uscita sulle copertine di riviste come Vogue USA, Vogue Italia, Marie Claire, Harper's Bazaar, Arena, Allure, and Rolling Stone) in segno di gratitudine per il luogo che le ha dato i natali ha deciso di ripiantare 125 mila alberi nella sua cittadina natale, Nova Horizontina, cittadina di 18.000 abitanti del Rio Grande do Suol in Brasile devastata dall'agricolutura intensiva , postiamo invece con piacere l'articolo di Armando Stella comparso il 10 Aprile 2009 sul Corriere della Sera sul progetto di piantare 21 alberi diversi e ognuno con una loro storia e un carattere in Via Montenapoleone a Milano da sempre via elegante e dedicata alla moda. Un connubio tra bellezza degli alberi e moda che inizia a pensare all'albero non solo per le sue importanti funzioni vitali : ossigeno, ombra (rimozione del CO2) ma anche per la sua estetica. Un albero , essere vivente e respirante in continua trasformazione, che con i suoi caratteri chiari e definiti ci porta grazia e bellezza.
Dopo il patto di Abbado con Milano per il ritorno alla Scala
Montenapoleone, la rivoluzione verde «Arrivano gli alberi nella via del lusso»
Il progetto di 21 piante nella via del lusso, firmato dall’associazione delle griffe, è allo studio di architetti
Va di moda il verde. Un carpi­no da Armani, un acero per Louis Vuitton, le foglie rosse del faggio da Ralph Lauren e i frutti blu del prugno di Prada. «Sarebbe una grande occasione di rilancio ambientale»: la pri­mavera di via Montenapoleone è una collezione di alberi e pian­te ornamentali. Un filare nella strade delle sfilate. Il progetto è firmato dall’associazione delle griffe, è nelle mani d’uno stu­dio d’architetti e riceve il patto di Claudio Abbado con Milano e la Scala («Più alberi in cen­tro»). Claudia Buccellati, presi­dente dei commercianti, ha con­vocato vivaisti e ascoltato pro­gettisti, dice che «tutti abbiamo bisogno di sogni per essere cre­ativi» e fa i conti con lo spazio tra asfalto e marciapiedi: «Sia­mo pronti ad ospitare 21 pian­te».
Al battesimo, il piano racco­glie già l’approvazione dell’as­sessore al Verde, Maurizio Ca­deo: «Sono assolutamente favo­revole. Avanti». Glielo si era chiesto, agli stili­sti, e pure in modo brusco: fate­vi avanti, migliorate la città. La risposta che non t’aspetti è am­bientalista, il fashion district che apre al bagolaro e al tasso, roba da botanici, mica da stili­sti. «Non è un sogno vedere gli alberi in via Montenapoleo­ne?», s’illumina Claudia Buccel­lati: «Che meraviglia sarebbe avere il primo bosco urbano qui, sulla linea storica che se­gnava il limite della città e l’ini­zio della contrada, cerniera tra la natura e il glamour... ». Si fa­rà? «Abbado chiede una cosa difficile per le pastoie burocrati­che, sarà tanto più stimolante per Letizia Moratti e Filippo Pe­nati adoperarsi per realizzarla». Ventuno alberi, numero da cabala, l’ottavo della successio­ne di Fibonacci: «Per scaraman­zia, sia mai che tornino anche turisti e stranieri».
L’associazio­ne delle boutique ha già elenca­to le specie adatte: ligustro, ace­ro, corniolo e carpino (in vaso), farnia e faggio (in terra), bago­laro e tasso (ornamentali). Indi­viduato poi il lato della strada: lato dei civici pari, dall’incrocio con Sant’Andrea verso corso Matteotti. E indicato il model­lo: piante interrate con griglia attorno al fusto, come a Parigi, dove «non danno fastidio alle vetrine», sul bordo tra il marcia­piede e la strada, cintate «per impedire che diventino latrine per cani, posacenere o gettacar­ta». Chiude Buccellati: «Quello che importa adesso è avviare davvero la rinascita: verde, me­no pali inutili, più decoro...». E l’isola pedonale? Il Comu­ne l’ha proposta per tutto il Quadrilatero e il sondaggio di fi­ne 2008 ha dato questi risultati: l’85 per cento dei commercian­ti e l’89 dei residenti era favore­vole a «interventi di limitazio­ne del traffico che consentano la riqualificazione». Problema: via Montenapoleone s’è oppo­sta subito (Buccellati e la pastic­ceria Cova, su tutti: «I negozi ri­schiano di chiudere») e ora Pa­lazzo Marino sta riprogettando il piano. Tre strade invece di quattro, i tempi si allungano.
Armando Stella

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