martedì 4 novembre 2008


Il sacrificio degli alberi di Natale : un dibattito aperto.
Nei supermercati cittadini è gia aria di Natale, alberi finti, palle, luci colorate, coccarde, decorazioni tutto è pronto per allestire il luogo strategico : l'albero, appunto, sotto il quale Babbo Natale Santa Claus, l'angelo sceso dal cielo, con barba bianca e vestito rosso (lo stesso del colore della Coca Cola) con slitta trainata da renne, icona fondamentale del capitalismo americano, porterà i doni e i regali con i quali festeggiare la vigilia del Natale: la natività del Bambin Gesù e la festa della famiglia. L'albero di Natale una tradizione recente che risale a poco più di cinquant'anni e che proviene dalla tradizione tedesca del Tannenbaum: l'albero della luce che si ricollega alla più antica festa del sole invitto, una festa pagana sulla quale è stata inserita quella cristiana. Il Tannenbaum è un abete, un Picea abies più precisamente , abete rosso o Peccio (riconoscibile in natura perchè le sue pigne marroni e allungate scendono verso il basso) che presto inizierà ad adornare le piazze principali delle città e delle nostre case. Diverse sono stati ultimamente le grida di protesta per il sacrificio di alberi che: 1. nelle piazze vengono scelti , esemplari grandi e monumentali, tagliati, trasportati apposta on in tir o in elicottero e installati come a Piazza San Pietro e a Piazza Venezia; 2. nelle case piccoli alberelli coltivati che a contatto con la temperatura tropicale (gli abeti crescono a temperature sotto lo zero) dei termosifoni, subiscono una lenta agonia per perdere tutti gli aghi e morire e finire poi nei cassonetti. E diversi sono i pareri e le linee di interpretazione per un dibattito che è ancora aperto.
Se vuoi contribuire a questo dibattito puoi andare sul

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