mercoledì 25 febbraio 2009

Come stà il Pineto?
(Danilo Bitetti , il primo a sinistra con il pile verde e sotto un limone)
L'Associazione Adea amici degli alberi vi invita
all' incontro-conferenza
del professor
Danilo Bitetti
(docente universitario di Architettura del Paesaggio)
sullo stato di salute dei pini della Pineta Sacchetti
e una valutazione sugli interventi necessari,
che si svolgerà, con partecipazione gratuita
Sabato 28 febbraio 2009 alle ore 10.00
presso la
Biblioteca Casa del Parco
Via della Pineta Sacchetti 78
Roma Telefono 06/45460671
A conclusione dell'incontro
(un appuntamento da non perdere per gli amici degli alberi !)
ci sarà una passeggiata guidata dallo stesso relatore tra gli alberi della Pineta
per constatare insieme l'attuale situazione.

lunedì 16 febbraio 2009

Aux Arbres Citoyens
Puisqu'il faut changer les choses
Aux arbres citoyens !
Il est grand temps qu'on propose
Un monde pour demain !
Un messaggio forte e preciso come un suo ace durante una partita di Tennis. Yannick Noah , 49 anni, vincitore di Roland Garros nel 1982 e degli Internazionali di Roma nel 1985 e della Coppa Davis come allenatore della squadra francese nel 1991 nel 1996 adesso fa il cantante e manda attraverso un video e una sua canzone a tutto il mondo il suo messaggio : se vogliamo fare qualcosa per il mondo bisogna tornare agli alberi. Piantare nuovi alberi e , diciamo noi, prendersi cura di quelli che già ci sono e farli crescere bene e farli diventare grandi e forti.
Allora che aspettiamo! Agli alberi cittadini!



Le ciment dans les plaines
Coule jusqu'aux montagnes
Poison dans les fontaines,
Dans nos campagnes
De cyclones en rafales
Notre histoire prend l'eau
Reste notre idéal
"Faire les beaux"
S'acheter de l'air en barre
Remplir la balance :Quelques pétrodollars
Contre l'existence
De l'équateur aux pôles,
Ce poids sur nos épaulees
De squatters éphémers...
Maintenant c'est plus drôle
Puisqu'il faut changer les choses
Aux arbres citoyens !
Il est grand temps qu'on propose
Un monde pour demain !
Aux arbres citoyens
Quelques baffes à prendre
La veille est pour demain
Des baffes à rendre
Faire tenir debour
Une armée de roseaux
Plus personne à genoux
Fait passer le mot
C'est vrai la terre est ronde
Mais qui viendra nous dire
Qu'elle l'est pour tout le monde...
Et les autres à venir...
Puisqu'il faut changer les choses
Aux arbres citoyens !
Il est grand temps qu'on propose
Un monde pour demain !

giovedì 12 febbraio 2009

Siamo diventati bipedi sugli alberi? Ci uniamo ai festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Charles Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1882) postando questo interessante articolo di Andrea Romano tratto dal suo blog
che presenta le ultime ricerche sulla possibilità che i nostri antenati , i primi ominidi, abbiano acquisito la loro capacità di camminare su due piedi proprio sui rami degli alberi prima di poterlo fare sulla terra. Un'ulteriore ragione per essere oggi amici degli alberi.
Bipedi sugli alberi
di Andrea Romano
Dall'osservazione degli orangutan alcuni ricercatori propongono una nuova ipotesi sull'evoluzione del bipedismo. L'andatura bipede si sarebbe sviluppata quando i nostri progenitori vivevano sugli alberi e non quando scesero per vivere nella savana. Partendo dall'osservazione dei movimenti degli orangutan (Pongo pygmaeus) nel loro ambiente naturale, le foreste dell'isola indonesiana di Sumatra, un gruppo di ricercatori della University of Birmingham e della University of Liverpool ha ipotizzato che le prime forme di bipedismo siano comparse nelle scimmie che vivevano sugli alberi circa tra 17 e 24 milioni di anni fa. La comparsa di questo comportamento che è risultato fondamentale per l'evoluzione della nostra specie andrebbe dunque anticipata a quando i nostri progenitori vivevano ancora nelle foreste e non, in accordo con l'ipotesi comunemente accettata, nella savana tra 4 e 8 milioni di anni or sono. Gli autori dell'articolo, pubblicato su Science, hanno analizzato più di 3.000 movimenti messi in atto dagli orangutan durante la loro vita arboricola, osservando che quando si trovano sui rami sottili, situati nella periferia degli alberi e su cui si raggruppano i frutti di cui si nutrono, utilizzano un sorta di bipedismo. Infatti, si reggono con gli arti anteriori ai rami superiori per camminare agilmente su quelli che si trovano più in basso. I nostri antenati che vivevano sugli alberi, essendo frugivori, potevano beneficiare di un simile comportamento che potrebbe aver portato, nel corso di milioni di anni, all'evoluzione dell'andatura bipede che ci contraddistingue. I ricercatori propongono che verso la fine del Miocene avvennero cambiamenti climatici che favorirono la formazione di un mosaico di foreste e praterie, a causa del quale i nostri antenati arboricoli furono costretti a scendere a terra abbandonando così le cime degli alberi. Alcuni si specializzarono alla vita al suolo migliorando il bipedismo acquisito precedentemente per la raccolta dei frutti, altri, i progenitori di scimpanzé e gorilla, continuarono ad essere legati agli alberi spostandosi dall'uno all'altro tramite un'andatura sulle nocche. Se fosse corretto che i primi ominidi scesero dagli alberi non camminando a quattro zampe, bensì già dotati della capacità di effettuare movimenti sui soli arti inferiori, dovrebbero essere modificati i criteri che stabiliscono le caratteristiche distintive degli ominidi rispetto alle scimmie. Il bipedismo, dunque, non si configurerebbe più come un attributo tipicamente umano. Questa visione è supportata da recenti studi che dimostrerebbero la vita forestale di molti nostri antenati bipedi, tra cui il famoso Australopitecus afarensis Lucy, che si riteneva vivessero nella savana.


giovedì 5 febbraio 2009

Gli alberi di Theo Angelopoulos

"Paesaggio nella Nebbia" di Theo Angelopoulos. Un film emozionale accompagnato dalla stupenda musica di Eleni Karaindrou. In questa scena l'albero è protagonista così come nell'estetica cinematografica di Angelopoulos. In ogni suo film gli alberi (spesso platani dalla corteccia screpolata) entrano a far parte insieme ai suoi personaggi per drammatizzare le sue storie. Il 12 Febbraio, poi, verrà presentato al Festival di Berlino, dopo 5 anni di attesa, la seconda parte della sua Trilogia iniziata con "La Sorgente del fiume" (The weeping meadow) con il film "The dust of time". 

martedì 3 febbraio 2009

Querce, amori e nastri gialli
La Quercia, albero che i romani dedicarono a Giove, (Quercus Iovis) è la protagonista assoluta del mondo della cultura degli alberi . Gli dedichiamo in questo post due spunti.
1- la foto di Cecilia Errede che riprende la Quercia magica e imponente di Villa Borghese, un tempo chiamata anche la "Quercia delle Streghe", una Roverella Quercus pubescens Willd., con quasi 400 anni di vita, messa a dimora ai tempi del principe Scipione Caffarelli Borghese. Una quercia (la più importante di Roma) che necessiterebbe di maggiore attenzione e cura vista la sua importanza e notevole bellezza che la fanno diventare a tutti gli effetti un vero monumento naturale. Andate a trovarla, si trova accanto al Tempio (finto) di Antonino e Faustina nella breve via omonima : via di Antonino e Faustina.

2- E proponiamo ancora un'altra canzone dedicata agli alberi, stavolta appunto con tema la Quercia e l'usanza di attaccare un nastro giallo ai suoi rami per indicare il proprio amore verso la/il propria/o amata/o . (Se non vedrò il nastro giallo appeso tra i rami della vecchia quercia mi dimenticherò della nostra storia, ma se lo vedrò allora...). La canzone si chiama "Tie a yellow ribbon round the old oak tree" scritta da Irwin Levine e L.Russell Brown e portata per la prima volta al successo dal gruppo di Tony Orlando and Dawn ma eseguita da molti cantanti famosi.