martedì 16 aprile 2024

L'albero di Macondo

 

Omaggio a Gabriel García Márquez
a dieci anni dalla sua scomparsa.

(Aracataca 6 marzo 1927 – Città del Messico, 17 aprile 2014)

A proposito della scelta del nome della città immaginaria del suo romanzo Cent'anni di solitudine (Cien años de soledad) del 1967 lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1982, scrive:
“Il treno fece fermata in una stazione senza città, e poco dopo passò davanti all'unica piantagione di banane della strada che aveva il nome scritto sul portale: Macondo. Questa parola aveva catturato la mia attenzione fin dai primi viaggi con mio nonno, ma solo da adulta ho scoperto che mi piaceva la sua risonanza poetica. Non l'ho mai sentito da nessuno e nemmeno mi sono chiesto cosa significasse. L'avevo già usato in tre libri come nome di una città immaginaria, quando scoprii per caso in un'enciclopedia che si tratta di un albero tropicale simile alla ceiba, che non produce né fiori né frutti, e il cui legno spugnoso serve per costruire canoe e scolpire oggetti da cucina. Più tardi ho scoperto nell'Enciclopedia Britannica che nel Tanganica esiste il gruppo etnico errante Makondo e ho pensato che potesse essere l'origine della parola. Ma non ho mai scoperto né conosciuto l'albero, perché l'ho chiesto molte volte nella zona delle banane e nessuno sapeva come dirmelo. Forse non è mai esistito". 
In realtà l'albero Macondo esiste ed è stato scoperto da Alexander Von Humboldt nel 1801, vicino a Turbaco, in Colombia, quando si recò a visitare i vulcani di fango insieme al medico e militare francese Luis Francisco de Rieux. L'albero che appartiene alla famiglia delle Malvaceae fu chiamato da Aimé Bonpland, Cavanillesia platanifolia. Così lo descrive Humboldt: "i suoi fiori sembravano lanterne sospese nell'aria al tramonto". L'albero, oggi a rischio estinzione,  è coltivato in molti orti botanici e giardini in Colombia. La foto (nella quale si vedono i frutti dell'albero) è tratta dal sito Gardens by the bay. 
Altre foto dell'albero si possono vedere a questo link
 

martedì 23 gennaio 2024

Tu biShvat 2024

Tu biShvat
Il Nuovo anno degli Alberi.
24 - 25 Gennaio 2024
(dalla sera di mercoledì al tramonto di giovedì)


Dalla sera di Mercoledì 24 Gennaio 2024 al tramonto di Giovedì 25 Gennaio 2024 ricorre il Tu bishvat , la festività ebraica dedicata agli alberi conosciuta anche con il nome di Rosh Hashanà Lailanot, Capodanno degli alberi. Una festa sacra ed antica e molto sentita che ogni anno cambia la sua data. Tu bishvat significa letteralmente : il 15 del mese di Shevat, ovvero il giorno centrale del mese ebraico di Shevat. Durante questa festa si mangiano frutti di varie specie, soprattutto quelli per cui è lodata e conosciuta la terra d'Israele tra cui fichi, melograno, olive, datteri e uva, seguendo un ordine particolare (seder). Maggiori informazioni del Seder Tu Bishvat 5784 si possono leggere sul sito della Comunità ebraica di Bologna a questo link oppure cliccando su questo file pdf pubblicato nel 2022 dalla Fondazione Keren Kayemeth LeIsrael KKL Italia Onlus.  Happy new year of Trees!