mercoledì 27 ottobre 2010

Tra la terra e il cielo.
La vita segreta degli alberi
di
Nalini M. Nadkarni
E' uscito in questi giorni nelle librerie italiane "Tra la terra e il cielo. La vita segreta degli alberi" di Nalini M.Nadkarni, ecologista americana , nata nel 1954 a Bethesda nel Maryland, famosa per i suoi studi effettuati dal vivo e in treeclimbing (già nel 1981) nella Rain Forest del Costa Rica. Il libro che nella versione originale, del 2008, si chiama "Between Earth and Sky.Our intimate connections to Trees" è pubblicato dalla Casa Editrice Elliot e costa 22 Euro (traduzione di Elena Bollati). Noi lo stiamo ancora leggendo (poi a lettura ultimata daremo anche il nostro parere) e lo consigliamo a tutti gli amici degli alberi. Postiamo di seguito la presentazione ufficiale del libro e un video stupendo (in inglese) tratto da "Wild chronicles" del National Geographic's con la mitica Nalini in azione nella foresta.
Nalini Nadkarni
La vita segreta degli alberi e il loro rapporto millenario con gli esseri umani sono al centro di questo affascinante libro, nel quale l’esperienza personale si fonde con l’analisi scientifica di una delle massime esperte nel mondo. A partire dalle radici fino alle cime vertiginose raggiunte dalle loro chiome, l’autrice ci illustra la vita biologica degli alberi, la loro importanza nell’ecosistema, ricordandoci il ruolo primario che essi hanno assunto nella nostra vita e nella nostra cultura: l’albero è fonte di alimentazione, nel corso della storia ci ha fornito il materiale per costruire le nostre case, ha favorito le scoperte mediche per la cura del nostro corpo, ha ispirato l’arte, la religione, il mito e, soprattutto, continua a essere una inesauribile sorgente di arricchimento spirituale. Per studiare queste meravigliose creature, a cui ha dedicato tutta la sua vita, la biologa Nalini Nadkarni si è arrampicata sugli alberi più alti del mondo e, sospesa a decine di metri da terra, ha scoperto e raccolto informazioni preziosissime, poi riunite in un database che classifica per la prima volta numeri e morfologia delle volte forestali del pianeta, e che le è valso numerosi riconoscimenti da parte della comunità ,scientifica internazionale. «Ho scritto questo libro perché amo gli alberi: la forma, il comportamento, l’odore, i suoni che producono, e amo la sensazione che provo quando ne sono circondata. Quando appoggio ,la mano sul tronco di un albero, mi sento connessa a qualcosa che merita la mia curiosità, la mia attenzione e protezione. La mia speranza è che questo libro possa svegliare, o risvegliare, un senso di meraviglia e rispetto».


Official website di Nalini Nadkarni

domenica 24 ottobre 2010

Il 21 Novembre festeggiamo gli alberi insieme.

E' stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il 22 Ottobre 2010 , il Disegno di legge recante Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani proposto dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo. Tra i vari provvedimenti di cui si occupa prevede la trasformazione della Festa dell'albero in Giornata Nazionale dell'Albero che si svolgerà, annualmente, il 21 Novembre. Ora il Decreto legge, dopo che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dovrebbe passare al Parlamento per essere trasformato in legge ( E' questa la prassi? Noi siamo esperti di alberi meno di pratiche legislative, fatecelo sapere a amicideglialberi@hotmail.com ). Ci piace il logo e l'idea di ridare vigore e rinnovamento alla festa, ci piace un po' meno invece il fatto che sia principalmente rivolta come "educazione dei più piccoli e non". Auspichiamo, quindi per il prossimo futuro, che si inizi a pensare a una festa e Giornata Nazionale dell'Albero non soltanto come una "cosa per bambini" ma come una festa vissuta e organizzata per i grandi (i "non") , quei "grandi" che sempre di più, giorno dopo giorno, sembrano ignorare l'esistenza degli alberi (esseri viventi fatti di cellule come noi) nella vita quotidiana e delle loro storie ricche di cultura e bellezza che ci raccontano da sempre. Una festa quindi che non sia solo educazione ma anche cultura : la cultura degli alberi. Di seguito postiamo un brano della presentazione della giornata estratto dal sito del Ministero dell'Ambiente.

Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo

«Con questo disegno di legge che istituisce la Giornata nazionale dell'albero – afferma il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – vogliamo promuovere la cultura del verde a 360 gradi: non solo la piantumazione, importante per la qualità dell’aria delle nostre città, per la riduzione dell’inquinamento acustico e per il risparmio energetico, ma anche l’educazione dei più piccoli e non alla conoscenza e al rispetto della natura. La creazione di un ambiente sostenibile per le prossime generazioni è un dovere di tutti e provvedimenti come questo vanno proprio nella direzione di raggiungere questo importante traguardo».

giovedì 21 ottobre 2010

L'Arbre
di Julie Bertuccelli

Ancora alberi protagonisti di film, stavolta tocca ad un Ficus macrophylla, dalla grande chioma e dal tronco sinuoso e straordinario, attore principale nel film "L'arbre" della regista francese Julie Bertuccelli, nata il 12 Febbraio del 1968 e figlia del regista Jean-Louis. Il film, una coproduzione franco-australiana, tratto dal libro "Our Father Who Art in the Tree" di Judy Pascoe, ("avrei voluto portare sul grande schermo un altro romanzo con un albero protagonista "Il barone rampante" di Italo Calvino, ma i diritti erano bloccati. Così quando mia cugina mi ha ha regalato il libro della Pascoe, ho capito subito di aver trovato la mia storia e non mi sono fatta sfuggire l'occasione") è stato girato nel Queensland , la regione a nord-est dell'Australia dalla quale sono giunte diverse nuove specie di alberi in Europa. Presentato quest'anno fuori concorso al Festival di Cannes, non è ancora uscito in Italia. Questa la trama: da quindici anni la vita di Dawn (Charlotte Gainsbourg) Peter O'Neil e dei loro quattro figli scorre felice in un quartiere residenziale della periferia australiana, dove abitano in una grande casa nel cuore di uno splendido paesaggio. Un giorno però improvvisamente Peter muore per un attacco cardiaco, proprio sotto gli occhi dei suoi cari al volante dell'auto di famiglia. Questo evento andrà a modificare profondamente l'armonia familiare, in particolare quella di Dawn, distrutta psicologicamente e incapace di gestire la casa. Dal canto suo Simone (Morgana Davies), la figlia più piccola di otto anni, metabolizza lo choc della perdita del padre convincendosi che i mormorii che sente provenire dal Ficus macrophylla indichino che il suo genitore si sia reincarnato nell'albero. Confida questa sua convinzione alla madre, "è il nostro segreto", la quale si lascia poco a poco convincere. Le due cominciano a parlare con l'albero, trovando così sollievo alla loro tristezza: "bisogna scegliere se essere felici o tristi, e io ho scelto di essere felice", spiega Simone alla sua migliore amica. Mentre Dawn ricomincia gradatamente a vivere, il Ficus cresce sempre di più invadendo con le sue radici e i suoi rami la casa dei vicini (i cattivi del film) e Dawn diventa consapevole che dovrà prendere una decisione che cambierà la loro vita per sempre. Curiosi di vederlo appena uscirà in Italia (sembrerebbe che alla fine del film l'albero debba essere tagliato, non quello vero che speriamo godi ottima salute) postiamo il trailer in lingua inglese e un breve estratto di un intervista fatta alla regista da Fabien Lemercier di Cineuropa e che riguarda il suo rapporto con l'albero protagonista del film.



Julie Bertuccelli

"Abbiamo sempre cercato di restare sul filo tra realismo e immaginario, di non cadere mai nel fantastico, mantenendo un piccolo dubbio. Non si sente la voce del padre, ma piccoli mormorii che possono creare questo dubbio. Possiamo pensare che sia il vento o un ramo secco caduto nel letto della madre mentre lei bacia un altro uomo. E' questa ambivalenza che mi interessava. Come nella vita vi siano dei segni, cose che succedono e che possono essere interpretate come si vuole, giacché ci sono persone più o meno mistiche. Con il capo operatore Nigel Bluck, abbiamo cercato di filmarlo come un vero personaggio. Non si trattava di fare dell'antropomorfismo e del fantastico, ma solo di trovare la distanza, perché cambia carattere: passa dall'essere un albero accogliente, avvolgente e confortante a un albero che invade, che fa quasi paura e maltratta la famiglia. Bisognava trovare diversi modi per filmarlo, e poi c'è stato il lavoro di montaggio che François Gédigier ha fatto egregiamente. Anche il suono è stato fondamentale per dare all'albero la sua vita e il suo mistero."

martedì 19 ottobre 2010

Amarra una cinta carmesì

Torniamo a parlare di canzoni dedicate agli alberi, riprendendone una famosa, già trattata nel post Querce, amori e nastri gialli del 3 Febbraio 2009 , che si chiama "Tie a yellow ribbon round the old oak tree" scritta da Irwin Levine e L.Russell Brown e portata per la prima volta al successo dal gruppo di Tony Orlando and Dawn. Questa canzone, eseguita negli anni da diversi cantanti e gruppi, racconta la storia di un "lui" che ritorna dopo tanto tempo nella sua città e per scoprire se la "lei" è ancora innamorata le scrive chiedendole di mettere, nel caso affermativo, un nastro giallo intorno alla vecchia quercia sotto la quale era nato il loro amore. La versione che postiamo oggi è quella colombiana di Jimmy Salcedo, cantante e presentatore molto popolare nel suo paese, nato nel 1944 e scomparso nel 1992 a soli quarantotto anni. In questa versione intitolata "Amarra una cinta", con la traduzione dall'inglese allo spagnolo, avvengono dei cambiamenti sostanziali : la quercia diventa un cedro (probabilmente perchè in centro america è più facile trovare cedri che querce) e il nastro giallo diventa color cremisi, (e questo forse per una migliore sonorità e avere una rima migliore nel ritornello).Giallo o cremisi, quercia o cedro, quindi ? A voi la scelta e buon ascolto. 

Amarra una cinta
Voy retornando a mi ciudad, y voy a ver si esta lo que deje y sabes que regreso por la carta que escribí. Debes tu saber que hacer si me quieres a mi, me quieres a mi. Amarra al árbol una cinta carmesí como tiempo atrás, tú lo hiciste así. Si no veo la cinta, en el cedro aquel seguiría en el bus, olvidandolo, no te culpo a ti, sino amarras al árbol esa cinta carmesí. Señor chofer mire por mí pues no resisto ver si no esta allí , me siento como un preso si mi amor no ha puesto ahí la pequeña cinta que me hará volver en mí en la carta le pedí. Amarrala con una cinta carmesí como tiempo atrás, tú lo hiciste así. Si no veo la cinta, en el cedro aquel seguiría en el bus, olvidandolo, no te culpo a ti .Sino amarras al árbol esa cinta carmesí. Ahora todo es alegría porque puestas veo allí cien cintas en el cedro como yo lo presentí y soy feliz si si cien cintas carmesí, cien cintas carmesí, cien cintas carmesí, cien cintas carmesí.

sabato 16 ottobre 2010

Foliage

E' partita in Italia e in America (ma anche in altre parti del mondo come la Russia e il Giappone) la stagione del foliage, la spettacolare colorazione verso il rosso e il giallo che producono le foglie di alcuni alberi decidui (Aceri, Pioppi, Frassini, Ontani, Betulle, ma anche Liquidambar e Parrotia persica). In attesa della nostra visita del 1 Novembre agli aceri di Alessandro Biagioli a Borgo Quinzio facciamo omaggio alla pratica del foliage con : 1-un articolo tratto da "Meteo Sicilia" che ci da maggiori informazioni sul foliage; 2- un video che ci illustra le splendide immagini di foliage nel Massachuttes; 3-un elenco con link ai dieci siti più famosi in America per assistere al foliage stilato da Shermans travel; 4-il link al bollettino "meteo-foliage" del Maine. Per chi volesse perdersi invece nel foliage italiano (lo spettacolo è iniziato da pochi giorni) gli specialisti consigliano l'appenino tosco-emiliano e in particolare la Statale del Brennero, o SS12 ( che ha origine a Pisa, prosegue verso nord a San Giuliano Terme e poi verso Lucca per passare il Passo dell'Abetone ed arrivare in Emilia Romagna) e la via Porrettana, o SS64 (che unisce Pistoia a Ferrara). Ricordiamo infine che, oltre all'osservazione, la pratica del foliage consiste anche nel trovare, conservare e scambiarsi foglie dai colori e forme particolarmente pregiate, delle opere d'arte prodotte dalla casualità della natura.

Il foliage

Il foliage, più correttamente " fall foliage " (letteralmente caduta di foglie), è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e sorprendenti della natura e che si verifica nella prima metà d' autunno quando, con l' arrivo dei primi freddi, si assiste ad una vera e propria esplosione di tinte dalle forti tonalità pastello sulle foglie di alberi decidui e arbusti delle zone temperate. Colori molto intensi, quasi accecanti, che oscillano dal giallo oro al rosso porpora. Uno degli elementi necessari per il verificarsi di questo fenomeno sono le basse temperature tant' è che il foliage si presenta in tutta la sua bellezza e potenza soprattutto nel Nord-America e in particolare nella fascia geografica, compresa tra gli Stati Uniti e il Canada, che si estende dai Grandi Laghi americani al New England fino al Sud-Est del Canada. Ma questo fenomeno è esteso pure negli stati centrali USA, nella zona delle Montagne Rocciose, nei paesi scandinavi, in Russia, nel Nord della Cina e del Giappone. Anche sulle Alpi e sugli Appennini il fenomeno e abbastanza diffuso mentre in Sicilia si può ammirare soprattutto alle quote più alte dei rilievi delle Madonie, dei Nebrodi e dell' Etna. Il foliage è possibile grazie ai pigmenti contenuti nelle cellule delle foglie degli alberi (gli stessi che colorano fiori o frutti). Il pigmento è una particolare molecola organica che ha la funzione, al fine della crescita della pianta, di assorbire e riflettere la luce solare. Ne esistono diversi e con differenti capacità di assorbimento dei raggi solari; da questo particolare dipende la varietà della colorazione delle foglie. In particolare il colore verde dipende da un pigmento noto come " clorofilla " che ha un' importantissima funzione per la natura e cioè quella di trasformare i raggi solari in energia necessaria per la crescita della pianta. Il risultato di questo processo e la produzione di quegli zuccheri essenziali per lo sviluppo dei vegetali. Con la fine della stagione calda le " vene " dei tessuti delle foglie che trasportano i fluidi essenziali iniziano a chiudersi riducendo l' alimentazione delle stesse e quindi la produzione di clorofilla che, di conseguenza, esaurisce il suo compito. La diminuzione drastica di clorofilla affievolisce il colore verde delle foglie e nello stesso tempo aumenta la produzione di altri pigmenti che, generalmente, sono presenti, ma in misura minore, anche nel periodo di crescita nelle piante. Questi pigmenti sono i " carotenoidi " che permettono le colorazioni pastello (giallo, marrone, rosso, arancione) delle foglie. I carotenoidi sono gli stessi pigmenti che colorano di giallo o rosso il mais, le carote, le banane o gli stessi tuorli d' uovo. Altri pigmenti importanti alla base del foliage e che regalano tinte rosse e viola sono gli " antociani " che a differenza dei carotenoidi si sviluppano solo alla fine della stagione estiva. Tra le piante di latifoglie più soggette al foliage si ricordano l' acero, il pioppo, il frassino, l' ontano e la betulla. Nel New England (Nord-Est degli USA) e in diverse zone del Canada il foliage ha dato il via allo sviluppo di un vero e proprio turismo " autunnale " con centinaia di migliaia di persone che ogni hanno si riversano nelle foreste boreali per assistere allo spettacolo offerto dalla natura. Alcune reti televisive nord-americane offrono servizi e previsioni meteorologiche specifiche per informare il pubblico sullo stato del foliage. Il periodo d' inizio della colorazione autunnale delle foglie parte già a settembre in Canada e nelle zone più settentrionali del pianeta, mentre negli USA settentrionali raggiunge il picco a fine mese, a fine ottobre in quelli centrali e ai primi di novembre nelle fasce meridionali interne. Nell' emisfero australe a causa della minore estensione delle foreste il foliage è limitato ad arie più ristrette.
Il video

Top ten dei siti secondo Shermans travel dove si può assistere al Foliage in America

Questo invece il Bollettino meteo-foliage del Maine's Official Fall Foliage

venerdì 15 ottobre 2010

Le stagioni artificiali
di Levi Van Veluw


E' giunto ormai l'Autunno, una stagione che prevede per gli alberi grandi trasformazioni. Quasi per tutte le latifoglie è in corso infatti in questi giorni la caduta delle foglie, segno del loro approssimarsi al riposo vegetativo invernale. Foglie di varie dimensioni e colori (gialle, rosse, scarlatte) spazzate via dal vento o da una lenta e puntigliosa pioggia che , dopo essere cadute a terra confondendosi in mucchi sparsi, vanno a coprire strade, panchine, viali. Ed è grazie alla loro presenza (foglie che evocano disegni e traiettorie casuali, spesso originate da folate di vento) che il paesaggio della stagione autunnale ci porta in una dimensione romantica, intima, intrisa di anima e sentimento . Non è un caso infatti che nella lingua inglese la stagione autunnale venga chiamata : the Fall. E' a partire, quindi, dal tema del cambiamento stagionale che postiamo le foto di un giovane artista olandese, Levi Van Veluw nato nel 1985 a Hoevelanken, che si diletta a sperimentare l'applicazione di diversi materiali al suo busto nudo. Abbiamo scelto quelle di paesaggi artificiali intitolate Landscapes (I,II,III,IV) , immagini senz'altro sorprendenti che si rifanno all'antica tradizione del Green man e che magari, simbolicamente, riflettono il sentimento di tutti coloro che con gli alberi hanno stretto un profondo rapporto di amicizia e senza di loro non riescono più a starci . Se volete avere maggiori informazioni sull'artista potete cliccare sulla foto che segue.

mercoledì 6 ottobre 2010

La Collezione di Aceri di Alessandro Biagioli
Terzo anno Borgo Quinzio (Rieti)
Lunedì 1 Novembre 2010
L'Associazione Adea amici degli alberi
organizza una visita alla collezione di Aceri di Alessandro Biagioli che si trova a Borgo Quinzio. Una visita eccezionale, dato che la collezione di Aceri è una delle più grandi e importanti d'Italia. E' stata scelta questa data perchè potrebbe coincidere con lo spettacolare viraggio in rosso delle loro foglie (ma su questo vedi nota alla fine del post) . La partecipazione è gratuita, riservata ai soci dell'Associazione, a numero chiuso (max 30 persone). Si può prenotare mandando una mail a amicideglialberi@hotmail.com o un sms al 339.762.50.85 o un messaggio allo 06/43.86.318. Una volta raggiunto il numero di 30 prenotazioni metteremo un avviso sul blog che annuncia la chiusura delle iscrizioni. L'appuntamento è per le ore 10.30 davanti al Bar Incontro che si trova al 40 °km sulla via Salaria, poco prima del bivio per Borgo Quinzio.Come arrivare : o con mezzi propri ( data la quasi contemporaneità della commemorazione dei defunti e l'aumento del traffico sulle strade dirette verso il Cimitero Flaminio si consiglia per arrivare di prendere la bretella dall'entrata di Roma Est.) o con il bus Cotral (Partenza ore 9.15 Stazione Tiburtina scendere bivio Borgo Quinzio, per maggiori informazioni chiamare il numero verde Cotral 800.174.471.)
Il viraggio degli Aceri
tratto da
"Abbracciare gli alberi"di Giuseppe Barbera

"le antocianine, i pigmenti del rosso e del violetto, si formano invece nella foglia che invecchia a partire dagli zuccheri che essa ha prodotto. La colorazione sarà più intensa quando giorni tiepidi e luminosi si alternano a notti fredde. Non è questione di tecniche colturali né (in parte) delle scelte varietali: sia questo un sollievo a chi non riesce, nei giardini dove gli autunni sono freddi e nuvolosi a uguagliare i colori degli aceri dell'Indian summer americano o dei giardini giapponesi".

domenica 3 ottobre 2010

Auprès de mon arbre
di
Georges Brassens

Rimaniamo in Francia per continuare a parlare di canzoni dedicate agli alberi. Oggi è la volta di una famosa canzone di Georges Brassens cantautore, poeta, scrittore francese, nato a Sète il 22 Ottobre del 1921 e scomparso a Saint Gély du Fesc il 29 Ottobre del 1981, intitolata "Auprès de mon arbre" (Vicino al mio albero). Dalla canzone ironica e divertente e ritmata apprendiamo che non bisognerebbe allontanarsi troppo dalle querce grandi ed ombrose. Insieme al video postiamo il testo originale e la traduzione. Buon ascolto.
Auprès de mon arbre

J’ai plaqué mon chêne comme un saligaud. Mon copain le chêne, mon alter ego. On était du même bois un peu rustique, un peu brut, dont on fait n’importe quoi sauf naturellement les flûtes. J’ai maintenant des frênes, des arbres de Judée, tous de bonne graine, de haute futaie. Mais toi tu manques à l’appel, ma vieille branche de campagne mon seul arbre de Noël, mon mât de cocagne ! Auprès de mon arbre, je vivais heureux, j’aurais jamais dû m’éloigner de mon arbre. Auprès de mon arbre, je vivais heureux j’aurais jamais dû le quitter des yeux. Je suis un pauvre type, j’aurai plus de joie : j’ai jeté ma pipe, ma vieille pipe en bois, qui avait fumé sans se fâcher sans jamais m’brûler la lippe, l’tabac d’la vache enragée dans sa bonne vieille tête de pipe. J’ai des pipes d’écume Ornées de fleurons de ces pipes qu’on fume en levant le front Mais j’retrouverai plus, ma foi dans mon cœur ni sur ma lippe, le goût d’ma vieille pipe en bois sacré non d’une pipe ! (Ritornello) Le surnom d’infâme me va comme un gant : d’avec ma femme j’ai foutu le camp, parce que depuis tant d’années c’était pas une sinécure de lui voir tout le temps le nez au milieu de la figure.Je bats la campagne pour mériter la nouvelle compagne valant celle-là, qui, bien sûr, laissait beaucoup trop de pierres dans les lentilles, mais se pendait à mon cou quand j’perdais mes billes ! (Ritornello) J’avais une mansarde pour tout logement avec des lézardes sur le firmament je l’savais par cœur depuis et, pour un baiser la course, j’emmenais mes belles de nuit faire un tour sur la grande ourse. J’habite plus d’mansarde, il peut désormais tomber des hallebardes, je m’en bats l’œil mais, mais si quelqu’un monte aux cieux moins que moi, j’y paie des prunes y'a cent sept ans, qui dit mieux, qu’j’ai pas vu la lune ! (Ritornello)
Vicino al mio albero
Ho lasciato la mia quercia come un farabutto. La mia amica quercia il mio alter ego. Eravamo dello stesso legno, un po' rustico, un po' grezzo, con cui si può far di tutto, tranne ovviamente spezzarlo. Adesso ho dei frassini, degli alberi di Giuda, tutti di buon seme, di alto fusto, ma tu manchi all'appello, mio vecchio ramo di campagna il mio solo albero di Natale, il mio palo della cuccagna. Vicino al mio albero, vivevo felice, non avrei mai dovuto allontanarmi dal mio albero, vicino al mio albero vivevo felice, non avrei mai dovuto staccargli gli occhi di dosso. Sono un poveraccio, non troverò più nessuna gioia, ho buttato la mia pipa, la mia vecchia pipa di legno, Che aveva fumato senza arrabbiarsi, senza mai bruciarmi il labbro, Il tabacco da pochi soldi, nella sua buona vecchia testa di pipa. Ho delle pipe di schiuma, ornate di fregi, di quelle pipe che si fumano a testa alta, ma non ritroverò più, davvero, nel mio cuore né sul mio labbro il gusto della mia vecchia pipa in legno, sacramento di una pipa! (Ritornello) Il soprannome di infame, mi va come un guanto, dalla mia donna sono scappato via perché dopo tanti anni non era affatto facile vederle sempre il solito naso in mezzo alla faccia. Batto la campagna, per scovare una nuova compagna che valga quella là, che, certo, spesso lasciava qualche capello nella minestra, ma poi si appendeva al mio collo, quando mi giravano le palle. Avevo una mansarda come unico alloggio con un soffitto squarciato che dava sul firmamento, lo conoscevo a memoria da allora, e in cambio di un bacio portavo le mie belle di notte a fare un giro sull'Orsa Maggiore. Non abito più in quella mansarda ormai può piovere a catinelle, me ne frego, ma se trovo qualcuno più solo di me gli pago da bere, ormai è un'eternità davvero che non ho toccato la luna. Vicino al mio albero vivevo felice, non avrei mai dovuto allontanarmi dal mio albero. Vicino al mio albero, Vivevo felice, non avrei mai dovuto staccargli gli occhi di dosso.