venerdì 2 maggio 2008

La cantata dei grandi alberi di Paolo Ugoletti 
Quarta parte.

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La cantata dei grandi alberi di Paolo Ugoletti
Terza parte

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La Cantata dei Grandi alberi di Paolo Ugoletti. 
Seconda parte


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La Cantata dei grandi alberi di Paolo Ugoletti.

La musica e gli alberi, un connubio perfetto.
La Cantata dei grandi alberi


Una musica forte e suggestiva.
Il testo si basa su antichi testi irlandesi.
1. EO ROSSA, EO MUGNA
2. Five great trees in ireland I
3. The holy tree reel
4. Five great trees in ireland II
5. Eo mugna
6. Five great trees in ireland III
7. I have a shieling
8. Bushy oak

Lin Ling Hui soprano
CŒNOBIUM VOCALE
Alessandro Simonato Tenore
Renato Grotto Tenore
Alberto Spadarotto Baritono
Walter Testolin Basso
Maria dal Bianco - maestro
ENSEMBLE INSTRUMENTAL ARBOS
direttore: Paolo Ugoletti
Violini
Ettore Begnis
Agata Borgato
Cesare Maffei
Rita Pepicelli
Luisa Franceschini
Daniela Fusha
Viole
Carlo Costalbano
Elena Laffranchi
Violoncelli
Gabriele Miglioli
Flavio Bombardieri
Contrabbasso
Riccardo Crotti
Pianoforte
Marco Paderni
Percussioni
Massimiliano Comincini
pubblicata su CD Cantate (apus005)
musiche di Paolo Ugoletti e Domenico Clapasson

Prima parte


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venerdì 18 aprile 2008

L'osservatore anonimo

Un altro contributo da Max Ramstein

A distanza di quasi un anno, ecco un altro piccolo contributo per la vostra bacheca .Esso vuol essere una specie di appello pensato per suscitare azioni concrete...La vostra è una bellissima iniziativa, credo veramente che l'associazione Amici degli alberi, oltre alla propria vocazione culturale e di sensibilizzazione, possa diventare un punto di incontro finalizzato a tante piccole "realizzazioni" utili. Per facilitare i contatti fra i simpatizzanti, è importante che si possano riconoscere fra di loro, anche fuori dalla vostra sede... A tal fine, sarebbe fantastico se un vostro socio potesse creare un vero e proprio distintivo, magari un semplice albero stilizzato, da distribuire in giro anche fuori dal vs. ambito. L'articoletto accluso è firmato "l'osservatore anonimo", non perché io voglia rimanere nascosto (tanto il mio nominativo è già stato pubblicato sul vostro sito) ma perché possa servire da stimolo per tanti altri "osservatori anonimi" A risentirci, spero presto, e ancora complimenti per l'iniziativa.


L’albero, sorgente di vita



Si sta avvicinando la bella stagione. Con essa il caldo, le gite fuori porta, la (ri)scoperta della natura con tutte le sue bellezze. Ma ai nostri amici alberi serve anche l’acqua, tanta, perlomeno a quelli appena piantati. Purtroppo le piogge scarseggiano ogni anno di più …. Me ne parla spesso un amico di Milano che, essendo pensionato, trova il tempo per passeggiare e soprattutto per osservare… Osserva e nota troppi alberelli striminziti, mai innaffiati, che finiscono con il rinsecchirsi… Non solo lungo i viali metropolitani; talvolta anche in alcuni giardini condominiali o altri spazi privati. Possibile che nessuno se ne preoccupi?
Certo, ormai da anni, nelle città, non c’è più il “custode”, costa troppo, ci si rivolge ad un’impresa che viene ogni tanto a “sistemare” le piante. Una volta, forse, sarebbe bastato. C’erano le piogge, a cadenze regolari, secondo il ritmo, che si riteneva immutabile, delle stagioni. Ma adesso c’è, a quanto sembra, un notevole cambiamento climatico, e poco importa che esso sia determinato, come qualcuno dice, dall’uomo, o che risponda alle leggi della Natura.
Eppure basterebbe poco, per salvarle, quelle piante. Chi impedisce condomini, coinquilini di mettersi d’accordo tra di loro, per spartirsi, a turno, il compito di bagnare giardini ed alberi. O, se proprio mancasse il tempo, di fare una colletta a favore di qualche pensionato del vicinato, sicuramente disposto a dare una mano.
Si potrebbe pensare ad iniziative più ambiziose. L’anno scorso, per esempio, sono andato in Calabria. Era settembre, tempo ancora bello, coste ioniche e tirreniche splendide, monumenti ragguardevoli. Ma il piacere del tour era annullato dal vedere i panorami paesaggistici trasformati in lande nerastre dagli incendi estivi. Ma ancor di più, forse, dal notare vaste zone nelle quali gli alberi letteralmente soffrivano per mancanza di acqua e di cure. Possibile che non sorgano, spontaneamente, che so, gruppi di volontari di spirito boy scout, disposti a “rimediare” in qualche maniera, (auto)mobilitandosi senza aspettare un improbabile appoggio dall’alto?
Se ci sono notizie di iniziative utili, ditecelo, fatelo sapere in giro, la forza dell’esempio è grande. Ad una prima segnalazione di realizzazione valida seguiranno tante altre, per effetto del ben noto spirito di imitazione!
L’osservatore anonimo

Storie di alberi

Ai piedi degli alberi

Un libro avvincente e ricco di informazioni sugli alberi . Scritto da Rudi Palla, scrittore viennese, un aficionado così egli stesso si definisce. E' appena uscito per la casa editrice Ponte alle grazie . Costo 16 Euro.
Una lettura dedicata agli amici degli alberi
Da non perdere.

domenica 2 marzo 2008

L'albero delle meraviglie

I miei studi di arte ambientale mi stanno proprio appassionando. Mi affascina l’intelligenza e l’originalità con cui molti artisti contemporanei perseguono e realizzano il dialogo tra arte e natura.
Ho letto di un’opera in Inghilterra che m'incuriosisce molto e che forse giustificherà un viaggio nel Lancashire per poterla vedere da vicino. Si tratta dell’Albero Sonoro, grandiosa realizzazione posta sul Crown Point, collina vicino a Burnley che ha vinto il RIBA AWARD 2007, prestigioso premio inglese per la migliore architettura dell’anno. L’Albero Sonoro è una scultura in tubi di acciaio dolce di vari diametri, posti l’uno sull’altro leggermente ruotati. Il risultato è un gigantesco strumento musicale, dall’aspetto di un albero, che modula effetto e forza dei venti e li traduce in melodie. Sono interessata da questa operazione artistica in cui un albero diventa segno estetico ed insieme intellettuale del rapporto dell’uomo con la natura.
Ne parlo con un mio amico con il quale ogni tanto vado in giro la domenica mattina ad ammirare e ad imparare a chiamare per nome gli alberi della nostra città. Lui frena il mio entusiasmo, poi, con fare misterioso mi dice: ti porto io a vedere l’albero delle meraviglie.
Lo seguo scettica. Giardino interno dell’Angelicum, Pontificia Università di Roma, visita per gentile cortesia di un padre domenicano che ci accompagna. La giornata è bella e piena di sole, si sta subito bene in questo angolo di quiete proprio in mezzo alla città caotica. Il giardino è il luogo dove gli studenti di teologia passeggiano e si ritemprano. Entriamo e ci accolgono subito due alberi magnifici: sono dei tassi che una sapiente e rispettosa arte topiaria ha reso architetture verdi. Il nostro accompagnatore ci illustra la specificità del giardino: gli alberi da frutta, compreso un raro albero del pistacchio e c’intrattiene con affettuosi ricordi legati al luogo. Tra tutti, quello del giovane studente polacco di nome Karol, chiamato in seguito ad alti destini, che al ritorno dalle passeggiate in questo giardino tardava a lavarsi le mani per conservare più a lungo l’odore dei frutti.
Poi andiamo a cercare l’albero per cui siamo lì.
E’ un olivo grande, solido, frondoso, fa subito venire voglia di accettare la sua tranquilla proposta di ombra. Mi avvicino e guardo tra i rami …ma quella cos’è, una … una … palma?
Talvolta capita - m’informa l’esperto - il vento o un volatile trasporta un seme che casualmente si deposita in un incavo della pianta e germoglia.
Sono piacevolmente colpita da questa curiosità, ma i miei due accompagnatori m’invitano a guardare meglio. Scopro così delle altre foglie larghe, ruvide, conosciute … ma sì - esclamo - è un fico! - e la memoria corre subito verso lontane scorribande infantili nella casa di campagna.
Ma non è ancora finita …e…e… quest’altro ramo ancora diverso cos’è? Annusa - mi dicono - Stropiccio una foglia, l’aroma è familiare, non ci metto molto a riconoscere l’odore dell’alloro.
Eccolo davanti a me, l’albero delle Meraviglie: un olivo che accoglie in sé una palma, un fico, un lauro. Fantastico! Mi emoziono davanti a questa straordinaria visione nella quale si può rintracciare, oltre ad una casualità possibile ma pur sempre eccezionale, quasi un messaggio della natura per noi uomini. L’Olivo mediterraneo dialoga con la Palma orientale, la carnalità del Fico intreccia intese con la spiritualità dell’Alloro.
I contrasti, in questo albero, si compongono in armonia. La natura sembra aver sfidato gli uomini e la loro creatività. L’Albero Sonoro del Lancashire ha perso, per ora, il suo fascino. Qui si ascolta un’altra musica: musica dolce che parla, al corpo e all’anima, di accoglienza generosa, di convivenze possibili.
Maria Teresa Raffaele