martedì 30 settembre 2008
Lacrime per il salice piangente
venerdì 26 settembre 2008
The two trees.
Il video:
The two Trees
The holy tree is growing there;
From joy the holy branches start,
And all the trembling flowers they bear.
The changing colours of its fruit
Have dowered the stars with merry light;
The surety of its hidden root
Has planted quiet in the night;
The shaking of its leafy head
Has given the waves their melody,
And made my lips and music wed,
Murmuring a wizard song for thee.
There the Loves a circle go,
The flaming circle of our days,
Gyring, spiring to and fro
In those great ignorant leafy ways;
Remembering all that shaken hair
And how the wingèd sandals dart,
Thine eyes grow full of tender care:
Beloved, gaze in thine own heart.
The demons, with their subtle guile,
Lift up before us when they pass,
Or only gaze a little while;
For there a fatal image grows
That the stormy night receives,
Roots half hidden under snows,
Broken boughs and blackened leaves.
For all things turn to barrenness
In the dim glass the demons hold,
The glass of outer weariness,
Made when God slept in times of old.
There, through the broken branches, go
The ravens of unresting thought;
Flying, crying, to and fro,
Cruel claw and hungry throat,
Or else they stand and sniff the wind,
And shake their ragged wings; alas!
Thy tender eyes grow all unkind:
Gaze no more in the bitter glass.
I Due Alberi
Adorato, fissa lo sguardo nel tuo proprio cuore,
L 'albero santo sta crescendo là
Originano dalla gioia i sacri rami,
E i tremuli fiori tutti che ne vengono
I cangianti colori del suo frutto
Han dotato le stelle d'un'armonica luce
La certezza della sua occulta radice
Ha impiantato quiete nella notte
L'agitarsi della sua chioma frondosa
Ha donato alle onde melodia
E sposato le mie labbra con la musica
Per te mormorando una canzone di mago
Là i figli di Giove compongono un cerchio
L'ardente cerchio dei giorni che ci appartengono
Rotando, ergendosi su e giù
In quelle grandi vie frondose inconsapevoli
Ricordando la chioma tutta scossa
E degli alati sandali il guizzare
I tuoi occhi crescono pieni di tenera cura
Adorato, fissa lo sguardo nel tuo proprio cuore.
Non volger più l'occhio nello specchio amaro
Che i demoni, con la loro astuzia sottile
Innalzano di fronte a noi quando essi passano
O solamente per poco tempo fissalo
Giacché vi cresce un'immagine fatale
Che la notte tempestosa accoglie in sé,
E radici mezzo nascoste dalle nevi
E rami rotti ed annerite foglie.
Poiché cose malate portano a sterilità
Nel fioco specchio che recano i demoni
Specchio della stanchezza esteriore
Fatto allorché Dio dormì nei tempi antichi
Là, attraverso i rami rotti, vanno
I corvi del pensiero senza riposo
Volando, gridando, su e giù
Artiglio crudele e famelica gola
Oppur si fermano ed annusano il vento
E scuotono le logore ali; ahimè!
I tuoi occhi gentili divengono del tutto scortesi
Non volger più l'occhio nello specchio amaro.
lunedì 22 settembre 2008
Sto lavorando con delle tavolette di un legno molto particolare, leggerissimo, delicato, chiaro con venture semplici e regolari : la Paulownia tomentosa, un albero che proviene dalla Cina. E mi succede quello che già sperimentai con delle carte fatte a mano, rugose, neutre, naturalmente belle, pagine che dedicai al silenzio di John Cage. Il timore di sciuparle, di offuscarne la freschezza, l'immediatezza del linguaggio mi incute un particolare rispetto ed un'attenzione minuziosa nel lavorarle. La mia natura si piega alla natura delle cose e nel raccontare qualcosa di loro racconto anche me stessa. Ogni più piccola parte di un albero è un mondo a se stante, pronto per essere scoperto ed esaltato. Il cangiante cromatismo delle foglie, le venature del legno, la rugosità della corteccia, gli anelli del suo tronco, le diverse ramificazioni, le nascoste simmetrie, i nodi. Persino quando ridotto a sottili fogli, ci mostra la sua anima, ancora si rivela a noi nella più intima bellezza. Caro albero non finirai mai di stupirci! Esperto di stagioni, sensibilissimo alle variazioni del clima tende alle bellezze del cielo con sguardi d'astronomo e sonda le viscere della terra come fosse un abile speleologo. Trae nutrimento dall'humus, dal vento, dalla pioggia e una volta sradicato inizia a viaggiare e ad esplorare il mondo. Conoscitore dalla nascita di montagne impervie, dirupi, vallate, boschi, giardini nella sua maturità discende fiumi, attraversa città, arriva ai mari. E il simbolo di una continua metamorfosi. Foglie, fiori, radici essiccate, essenze ed oli profumati, travi di sostegno, colonne portanti, tavoli per convivi, scacchiere per i nostri giochi, ed è solo un inizio. Ritornando alle tavole sulle quali sto lavorando quanti possibili racconti, suoni, colori! Spero solo di non tradirle!
(Monza 1 Luglio 2000)
Domenica 28 Settembre ore 21
( prima proiezione in Italia)
venerdì 19 settembre 2008
I love you for ever
Gli spiriti degli alberi di Paolo Chiari
Gli spiriti degli alberi