Alberi e moda a Milano

Dopo il patto di Abbado con Milano per il ritorno alla Scala
Montenapoleone, la rivoluzione verde «Arrivano gli alberi nella via del lusso»
Il progetto di 21 piante nella via del lusso, firmato dall’associazione delle griffe, è allo studio di architetti
Montenapoleone, la rivoluzione verde «Arrivano gli alberi nella via del lusso»
Il progetto di 21 piante nella via del lusso, firmato dall’associazione delle griffe, è allo studio di architetti

Va di moda il verde. Un carpino da Armani, un acero per Louis Vuitton, le foglie rosse del faggio da Ralph Lauren e i frutti blu del prugno di Prada. «Sarebbe una grande occasione di rilancio ambientale»: la primavera di via Montenapoleone è una collezione di alberi e piante ornamentali. Un filare nella strade delle sfilate. Il progetto è firmato dall’associazione delle griffe, è nelle mani d’uno studio d’architetti e riceve il patto di Claudio Abbado con Milano e la Scala («Più alberi in centro»). Claudia Buccellati, presidente dei commercianti, ha convocato vivaisti e ascoltato progettisti, dice che «tutti abbiamo bisogno di sogni per essere creativi» e fa i conti con lo spazio tra asfalto e marciapiedi: «Siamo pronti ad ospitare 21 piante».
Al battesimo, il piano raccoglie già l’approvazione dell’assessore al Verde, Maurizio Cadeo: «Sono assolutamente favorevole. Avanti». Glielo si era chiesto, agli stilisti, e pure in modo brusco: fatevi avanti, migliorate la città. La risposta che non t’aspetti è ambientalista, il fashion district che apre al bagolaro e al tasso, roba da botanici, mica da stilisti. «Non è un sogno vedere gli alberi in via Montenapoleone?», s’illumina Claudia Buccellati: «Che meraviglia sarebbe avere il primo bosco urbano qui, sulla linea storica che segnava il limite della città e l’inizio della contrada, cerniera tra la natura e il glamour... ». Si farà? «Abbado chiede una cosa difficile per le pastoie burocratiche, sarà tanto più stimolante per Letizia Moratti e Filippo Penati adoperarsi per realizzarla». Ventuno alberi, numero da cabala, l’ottavo della successione di Fibonacci: «Per scaramanzia, sia mai che tornino anche turisti e stranieri».
L’associazione delle boutique ha già elencato le specie adatte: ligustro, acero, corniolo e carpino (in vaso), farnia e faggio (in terra), bagolaro e tasso (ornamentali). Individuato poi il lato della strada: lato dei civici pari, dall’incrocio con Sant’Andrea verso corso Matteotti. E indicato il modello: piante interrate con griglia attorno al fusto, come a Parigi, dove «non danno fastidio alle vetrine», sul bordo tra il marciapiede e la strada, cintate «per impedire che diventino latrine per cani, posacenere o gettacarta». Chiude Buccellati: «Quello che importa adesso è avviare davvero la rinascita: verde, meno pali inutili, più decoro...». E l’isola pedonale? Il Comune l’ha proposta per tutto il Quadrilatero e il sondaggio di fine 2008 ha dato questi risultati: l’85 per cento dei commercianti e l’89 dei residenti era favorevole a «interventi di limitazione del traffico che consentano la riqualificazione». Problema: via Montenapoleone s’è opposta subito (Buccellati e la pasticceria Cova, su tutti: «I negozi rischiano di chiudere») e ora Palazzo Marino sta riprogettando il piano. Tre strade invece di quattro, i tempi si allungano.
Al battesimo, il piano raccoglie già l’approvazione dell’assessore al Verde, Maurizio Cadeo: «Sono assolutamente favorevole. Avanti». Glielo si era chiesto, agli stilisti, e pure in modo brusco: fatevi avanti, migliorate la città. La risposta che non t’aspetti è ambientalista, il fashion district che apre al bagolaro e al tasso, roba da botanici, mica da stilisti. «Non è un sogno vedere gli alberi in via Montenapoleone?», s’illumina Claudia Buccellati: «Che meraviglia sarebbe avere il primo bosco urbano qui, sulla linea storica che segnava il limite della città e l’inizio della contrada, cerniera tra la natura e il glamour... ». Si farà? «Abbado chiede una cosa difficile per le pastoie burocratiche, sarà tanto più stimolante per Letizia Moratti e Filippo Penati adoperarsi per realizzarla». Ventuno alberi, numero da cabala, l’ottavo della successione di Fibonacci: «Per scaramanzia, sia mai che tornino anche turisti e stranieri».
L’associazione delle boutique ha già elencato le specie adatte: ligustro, acero, corniolo e carpino (in vaso), farnia e faggio (in terra), bagolaro e tasso (ornamentali). Individuato poi il lato della strada: lato dei civici pari, dall’incrocio con Sant’Andrea verso corso Matteotti. E indicato il modello: piante interrate con griglia attorno al fusto, come a Parigi, dove «non danno fastidio alle vetrine», sul bordo tra il marciapiede e la strada, cintate «per impedire che diventino latrine per cani, posacenere o gettacarta». Chiude Buccellati: «Quello che importa adesso è avviare davvero la rinascita: verde, meno pali inutili, più decoro...». E l’isola pedonale? Il Comune l’ha proposta per tutto il Quadrilatero e il sondaggio di fine 2008 ha dato questi risultati: l’85 per cento dei commercianti e l’89 dei residenti era favorevole a «interventi di limitazione del traffico che consentano la riqualificazione». Problema: via Montenapoleone s’è opposta subito (Buccellati e la pasticceria Cova, su tutti: «I negozi rischiano di chiudere») e ora Palazzo Marino sta riprogettando il piano. Tre strade invece di quattro, i tempi si allungano.
Armando Stella
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