sabato 21 luglio 2012

"Gernikako Arbola"
La Quercia di Guernica.
Siamo in piena estate, anche se per qualche giorno il tempo cambierà,  portando si spera,  pioggia ristoratrice per i nostri amici alberi, abbastanza provati in questi ultimi giorni da una prolungata siccità, in atmosfera quasi vacanziera, concentriamo ancora la nostra attenzione sulle canzoni che hanno alberi protagonisti. Oggi tocca a un albero famoso, il Gernikako arbola una Quercia (probabilmente un ibrido di Quercus pyrenaica Willd.)  le cui origini, risalgono al quattordicesimo secolo, morta diverse volte, ma poi ripiantata attraverso quattro generazioni. Quella nella foto è quella attuale (a questo link maggiori notizie sull'albero) piantata il 25 Febbraio del 2005 al posto della " madre", a sua volta piantata nel 1860, sopravvissuta alle truppe franchiste prima e al bombardamento del  1937 poi, ma non all'azione demolitrice di un fungo). Il Gernikako arbola si trova a Guernica, la piccola città dei Paesi Baschi a nord est della Spagna famosa per il bombardamento subito nel 1937 e il quadro omonimo di Pablo Picasso. Questo albero ancora oggi simboleggia le libertà tradizionali  di tutti gli abitanti della Biscaglia e del popolo basco, perchè proprio  sotto le sue verdi fronde sin dal 1500 si tenevano "sagge" assemblee della comunità . La canzone  che presentiamo oggi, " Gernikako arbola"  omonima all'albero, fu presentata a  Madrid nel 1853 dal poeta basco Jose Maria Iparraguirre e ancora oggi molto sentita dal popolo basco e rappresenta una sorta di "marsigliese dei baschi". Postiamo il testo originale (potete leggere quello integrale nel link sull'albero)  e la traduzione.

Gernikako arbola da bedeinkatua , 
euskaldunen artean, guztiz maitatua.
Gernikako arbola da bedeinkatua , 
euskaldunen artean, guztiz maitatua.
Eman ta zabaltzazu, munduan frutua, 
adoratzen zaitugu, arbola santua.
 Eman ta zabaltzazu, munduan frutua, 
adoratzen zaitugu, arbola santua.
 Betiko bizidedin Jaunari eskatzeko, 
jarri gaitezen danok laster belauniko.
Betiko bizidedin Jaunari eskatzeko, 
jarri gaitezen danok laster belauniko.
Eta biotzetikan eskatu ezkero, arbola biziko da, orain eta gero.
 Eta biotzetikan eskatu ezkero arbola biziko da, orain eta gero.
Erregutu diogun jaungoiko jaunari, pakea emateko, orain eta beti.
Erregutu diogun jaungoiko jaunari, pakea emateko orain eta beti.
Baita indarra ere zedorren lurrari, eta bendizioa Euskal Herriari.
 Baita indarra ere zedorren lurrari, eta bendizioa Euskal Herriari.
L'albero di Guernica è benedetto tra i Baschi immensamente amato,   
dona e consegna i frutti sul mondo. Ti adoriamo, sacro albero.
Per farlo vivere per sempre preghiamo il Signore tutti noi inginocchiamoci velocemente:
e dal cuore per nostra richiesta l'albero vivrà ora e per sempre.
  Noi preghiamo il Signore Dio dacci la pace, ora e per sempre: e forza anche
alla Sua terra e la benedizione per Euskal Herria.
( N.d.T.  nel linguaggio basco  Euskal Herria, significa il popolo che parla la  lingua basca)

William Wordsworth
A completamento di questo nostro omaggio alla saggia Quercia di Guernica, ricca di Storia e Cultura (diffondere la cultura degli alberi è proprio il nostro fine ) inseriamo anche il testo del sonetto intitolato proprio  "The Oak of Guernica"   che nel 1810 il poeta romantico inglese William Wordsworth (1770- 1850)  (senz'altro una grande Amico degli alberi) le volle dedicare. 

The Oak of Guernica
Oak of Guernica! Tree of holier power
Than that which in Dodona did enshrine
(So faith too fondly deemed) a voice divine
Heard from the depths of its aerial bower--
How canst thou flourish at this blighting hour?
What hope, what joy can sunshine bring to thee,
Or the soft breezes from the Atlantic sea,
The dews of morn, or April's tender shower?
Stroke merciful and welcome would that be
Which should extend thy branches on the ground,
If never more within their shady round
Those lofty-minded Lawgivers shall meet,
Peasant and lord, in their appointed seat,
Guardians of Biscay's ancient liberty.

giovedì 12 luglio 2012

"Eucalyptus"
una canzone di 
Legittimo Brigantaggio

Torniamo a occuparci di canzoni con alberi protagonisti , questa volta concentrando la nostra attenzione su "Eucalyptus" una canzone del gruppo musicale italiano Legittimo Brigantaggio. Sesto brano dell'album "Liberamente tratto" uscito nel 2011, prodotto da Cinico Disincanto e distribuito da Audioglobe, Eucalyptus" è (come gli altri  brani dell'album, liberamente tratti da romanzi italiani) liberamente tratto da un romanzo :  "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi, vincitore del Premio Strega nel 2010. Nel libro vincitore del prestigioso concorso letterario (ideato nel 1947 da Maria e Goffredo Bellonci con il contributo di Guido Alberti ) l'autore dedica un lungo capitolo agli Eucalipti nel quale, dopo aver ripercorso la storia della loro piantumazione, realizzata nell'Agro Pontino, con una rigorosa metodicità e in gran numero, dall'Opera Nazionale Combattenti negli anni Trenta (una pratica diffusa e obbligatoria perché allora si pensava che l'effluvio balsamico dell'Eucalitpto servisse a togliere la malaria, ma anche per via della loro crescita rapida e della loro altezza che permetteva agli Eucalipti di comportarsi da ottime barriere frangivento per bloccare i forti venti provenienti dal mare non favorevoli alle coltivazioni agricole) sottolinea come i "nipoti dei vecchi pionieri" abbiano negli ultimi trent'anni portato avanti una politica di taglio diffuso e dissenato (si parla di milioni di esemplari), non solo per acquisire nuovi spazi edificabili ma anche per liberarsi di un "imbarazzante memoria" quella che li vede legati alla fondazione fascista. Postiamo il video del brano e a seguire il testo della canzone. Buon ascolto a tutti gli amici degli Alberi.

 Eucalyptus  
(testo e musica di Gaetano Lestingi)

Esodo, da una lunga notte di ottobre. Tempi turpi, di treni puntuali all’urlo dell’uomo nuovo. E’ l’appetito che viene senza mangiare che migra e che puzza di fame. Ettari di stelle da coltivare, terra promessa dalle zanzare e tu, palude o aratro tu. Istiga, malaria d’invidia questa mia bellezza, da strega, che parla alle api, che imprime nel ventre i suoi figli, concepiti tutti in una volta sola dal mio uomo istinto e parola. Con le gonne in bici e il sorriso fiero abbiamo potuto fare davvero Latina grande città del Nord.  Gli Eucalipti di Latina leccano il vento, che s'alza dal vicino mare, gli Eucalipti di Latina tremano al tormento di chi in braccio ha seghe per troncare.  Carico come un popolo che combatte dalla parte sbagliata è il mare di Anzio allo sbarco del ’44, arginato dalle astuzie innocenti di chi resiste a invasori impudenti. Chiuse le idrovore al mattino, abbiamo spiato l’Agro Pontino tornare pantano e acquitrino. Ansima sotto le mie lenzuola, non mette mai preservativi alla parola crudele, sulla mia lingua il profumo della sua pelle, oltre gli occhi che sono colmi di mistero, il cuore nomade come pensiero. Ettari di stelle da coltivare, terra promessa dalle zanzare e tu, palude o aratro tu. Gli Eucalipti di Latina succhiano i ruscelli che lenti emigrano nel mare, gli Eucalipti di Latina sono pipistrelli creature golose di zanzare. Gli Eucalipti di Latina hanno messo in crisi i nipoti dei vecchi pionieri, gli Eucalipti di Latina sono stati uccisi da chi si vergogna del suo ieri.

domenica 1 luglio 2012

 
Actress and trees 5
 Debbie Reynolds

La quinta puntata della nostra rubrica Actress and trees è dedicata anche questa volta a un'attrice americana: Debbie Reynolds, abbastanza famosa per aver recitato  accanto a Gene Kelly in "Singin' in the Rain" del 1952 con la regia di Stanley Donen. Mary Frances Reynolds, nasce a El Paso il 1 Aprile del 1932 (quindi ha compiuto da poco ottant'anni) ed inizia a lavorare nel cinema con il nome d'arte di Debbie Reynolds caratterizzandosi per la sua fresca e delicata bellezza e la grazia del suo spirito. Sembra che Debbie ami molto gli alberi,visto che si è fatta ritrarre diverse volte in loro compagnia. Oggi postiamo due sue foto: la prima mentre abbraccia un grosso ramo di un albero e la seconda mentre è arrampicata, tra le branche di un albero, con un vestitino bianco dalla gonna svolazzante, crespata e ricca di merletti. L'albero della seconda foto sembrerebbe un Celtis australis L. .Voi che ne pensate? Fatecelo sapere mandando una mail a amicideglialberi@hotmail.com. Postiamo anche un video della TCM (Turner Classic Movies) nel quale Carrie Fisher, la figlia di Debbie Reynolds e del cantante Eddie Fisher, (primo marito dell'attrice) ricostruisce in breve la sua biografia e carriera artistica  Buona visione.


Biografia di Debbi Reynolds
presentata da sua figlia, l'attrice Carrie Fisher.