Non essendo che uomini
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi
spaventati, lasciando le nostre sillabe soffici
per paura di svegliare le cornacchie, per paura di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di grida.
Se noi fossimo stati dei bambini,
avremmo potuto arrampicarci,
catturare le cornacchie nel sonno ,
senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa,
cacciar fuori la testa al disopra dei rami
per meravigliarci delle infallibili stelle.
E' dalla confusione, come al solito,
e dalla meraviglia che l'uomo conosce
e dal caos che dovrebbe giungere la felicità.
Che, poi, è ciò che chiamiamo grazia,
bambini che si meravigliano guardando le stelle,
è lo scopo e la conclusione.
Non essendo che uomini, camminavamo tra gli alberi.
Being but men
by Dylan Thomas
1932
Being but men, we walked into the treesAfraid, letting our syllables be soft
For fear of waking the rooks,
For fear of coming
Noiselessly into a world of wings and cries.
If we were children we might climb,
Catch the rooks sleeping, and break no twig,
And, afert the soft ascent,
Thrust out our heads above the branches
To wonder at the unfailing stars.
Out of confusion, as the way is,
And the wonder, that man knows,
Out of the chaos would come bliss.
That, then, is loveliness, we said,
That, then, is loveliness, we said,
Children in wonder watching the stars,
Is the aim and the end.
Being but men, we walked into the trees.
Being but men, we walked into the trees.
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