" Pianta alberi, che gioveranno in un altro tempo." così ci insegna questo famoso motto latino, tratto dal capitolo ventiquattresimo del "Cato Maior de senectute" (In difesa della vecchiaia) , un'opera filosofica scritta nel 44 a.C. da Marco Tullio Cicerone poco prima della sua morte, e dedicata all'amico Attico. Il testo completo dice " potrei menzionare i contadini romani della Sabina, miei vicini e amici, senza i quali non si eseguono mai lavori agricoli di una certa importanza, non si semina, non si raccolgono i frutti e non si ripongono. Ma, nel loro caso, c’è meno da stupirsi: nessuno, infatti, è così vecchio da non pensare di poter vivere almeno un altro anno; eppure si danno un gran da fare anche in lavori che – lo sanno bene – non presentano per loro nessuna utilità: pianta alberi che gioveranno in un altro tempo - e daranno frutti alla generazione successiva - , come dice il nostro Stazio nei Sinefebi." Questo antico motto di saggezza latina ci introduce a un bel video sintetico e incisivo, creato in occasione dell'Arbor day americano sull'importanza e sull'utilità di piantare alberi nel mondo (prossimamente daremo invece maggiori notizie sull'Arbor day che festeggeremo a Roma). Buona visione.
venerdì 25 febbraio 2011
Il 2011 è stato proclamato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite "Anno Internazionale delle Foreste” quale risposta al persistente e devastante problema della deforestazione, con questa motivazione : "dai boschi dipende la salute e la vita del pianeta e il bosco costituisce ancora l’ultimo sistema incontaminato e pieno di vita, dove poter incontrare l’abbraccio profondo della natura". Nonostante le diverse iniziative che si susseguiranno in Italia nell'arco dei prossimi mesi, dedicate a questo importante evento nel quale gli alberi sono protagonisti (e delle quali daremo spazio su questo blog), nel nostro Paese ancora non si parla di un concorso per eleggere il nostro albero nazionale. Noi lo stiamo proponendo da diverso tempo su queste pagine. Speriamo che, come è già successo in altre parti del mondo, prima o poi qualcuno a livello istituzionale, arrivi a recepire questo nostro messaggio. Nel frattempo prendiamo lezioni dalla Francia che ha lanciato un concorso nazionale veramente ben fatto, con un'organizzazione scrupolosa e una grafica accattivante, per eleggere il proprio albero dell'anno. Per entrare nel sito del concorso " Elisez l'arbre de l'année 2011" organizzato dalla rivista Terre Sauvage e dall'ONF-Office National des Foréts cliccate sull'immagine seguente.
martedì 22 febbraio 2011
Lucia Bosè
domenica 20 febbraio 2011
Un libro di Giacomo Saragosa
giovedì 17 febbraio 2011
In questi giorni per gli alberi è tempo di fioriture spettacolari. Dopo la gialla esplosione degli stami dell'Acacia dealbata Link. ora tocca ai mandorli Prunus dulcis Mill. con i loro piccoli fiori bianchi e profumati. Visto che la primavera sembra più vicina, abbiamo voluto omaggiare i nostri amici alberi con un video poetico a loro dedicato fatto di belle parole e immagini. Buona visione!
martedì 15 febbraio 2011
Il concorso organizzato da "Nadace Partnerstvì" - Fondazione Ceca di Partenariato Ambientale si prefigge di valorizzare gli alberi monumentali d'Europa e in particolare quelli di Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania. Il suo titolo è " Albero Europeo dell'anno" anche se non comprende alberi di altre nazioni europee, ben più importanti per bellezza, grandezza ed età dei cinque selezionati, e tantomeno quelli italiani. Ci sembra comunque un'ottima iniziativa per sensibilizzare i partecipanti alla Comunità Europea al rispetto e alla tutela degli alberi monumentali. Per votare tra una selezione di 5 alberi, ognuno dei quali nel proprio paese è stato eletto albero nazionale 2010 (quando succederà questo in Italia?), e proclamare l'"Albero Europeo dell'anno" c'è tempo fino al 6 Marzo 2011. La premiazione invece si svolgerà a Bruxelles nel corso della “Settimana Verde” della IUCN -Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Di seguito postiamo gli alberi in concorso e il link per andare a votare (vi verrà richiesta una conferma via mail).
Per votare cliccate sul logo.
martedì 8 febbraio 2011
presso il
“INNAMORATI DELL’ARTE”
(che prevede per tutti i luoghi d’arte statali l’ingresso di due visitatori è al costo di un solo biglietto)
Utilizzato prevalentemente come simbolo di fecondità, il frutto del melograno è inteso anche a significare pienezza, soddisfazione, gioia e similmente piacere, diletto, letizia, gaudio, giubilo, tripudio, esultanza, ebbrezza, rapimento. Gli ulteriori contenuti simbolici della melagrana si configurano per la loro espressione all’interno di un articolato sistema polisemico vasto quanto l’ambito stesso di interazione delle principali correnti culturali, suscettibili dei diversi gradi di lettura resi possibili, anzi necessari, dall’interscambio tra l’Oriente e l’Occidente, vale a dire da quella feconda trama di dialoghi storicamente intessutasi per mezzo del millenario sistema d’attraversamento dell’Eurasia chiamato, dalla fine del sec. XIX, ‘Via della Seta’. La melagrana è il grembo fecondo della natura, la madre nutrice e portatrice dei viventi. Il riferimento alla simbolica afferente alla forza vitale generatrice è ulteriormente rafforzato dalla considerazione di come l’albero del melograno, essenza botanica sempreverde, si presti a fornire la base analogica per il concetto di vita ininterrotta, senza fine, vale a dire immortale, la descrizione dei sacri sponsali tra l’anima universale e quella individua rimandando inevitabilmente al più ampio contesto dell’impiego del simbolismo sessuale in ambito spirituale. Accostare concezioni afferenti a tradizioni religiose dissimili si rende necessario a fronte dell’opportunità di continuare a fondare radici quanto più profonde nella cultura in cui si è nati, ma allo scopo di meglio protendere i propri rami verso l’esterno e recare in tal modo auspicabilmente più frutti, primo fra i quali una migliore conoscenza della cultura d’origine che, per la troppa consuetudine, si presta a letture a volte fin troppo superficiali. Il translucido chicco della melagrana – trasparente, ma con un cuore opaco – è il sintomo definitivo dell’ambivalente dualismo ad esso intrinsecamente collegato: tanto seme della divinità che seme dell’uomo, promette in tutti e due i casi frutti gravidi di conseguenze veramente portentose.